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Comunicato n° 9 - II  ritrovamento avviene intorno alle 16,30 del 5 maggio. Le telefonate arrivano  alla redazione milanese di “Repubblica” al “Secolo XIX” di Genova e a “Vita” di  Roma. Il telefonista che chiama la redazione dell’ANSA di Torino specifica «Questo è l’ultimo comunicato»  Sempre a Torino il la consueta busta arancione viene ritrovata in un luogo macabramente evocativo: nei pressi di Corso Regina  Margherita e via  Valdocco. E' il "  Rondò della Forca"  dove fino all'800  venivano impiccati i condannati a morte

 
 
Comunicato n° 9
 
 BRIGATE ROSSE
             
                ALLE ORGANIZZAZIONI  COMUNISTE COMBATTENTI, AL MOVIMENTO RIVOLUZIONARIO, A TUTTI I  PROLETARI. Compagni, la battaglia iniziata il 16 marzo con la cattura  di Aldo Moro è giunta alla sua conclusione. Dopo l'interrogatorio ed  il Processo Popolare al quale è stato sottoposto, il Presidente  della Democrazia Cristiana è stato condannato a morte.
                 A quanti tra  i suoi compari della DC, del governo e dei suoi complici che lo  sostengono, chiedevano il rilascio, abbiamo fornito una possibilità,  l'unica praticabile, ma nello stesso tempo concreta e reale: per la  libertà di Aldo Moro, uno dei massimi responsabili di questi  trent'anni di lurido regime democristiano, la libertà per tredici  Combattenti Comunisti imprigionati nei lager dello Stata  imperialista. 
                LA LIBERTA' QUINDI IN CAMBIO DELLA LIBERTA'. In questi  51 giorni la risposta della DC, del suo governo e dei complici che lo  sostengono, è arrivata con tutta chiarezza, e più che con le parole  e con le dichiarazioni ufficiali, l'hanno data con i fatti, con la  violenza controrivoluzionaria che la cricca al servizio  dell'imperialismo ha scagliato contro il movimento proletario.
                 La  risposta della DC, del suo governo e dei complici che lo sostengono,  sta nei rastrellamenti operati nei quartieri proletari ricalcando  senza troppa fantasia lo stile delle non ancora dimenticate SS  naziste, nelle leggi speciali che rendono istituzionale e "legale"  la tortura e gli assassinii dei sicari del regime, negli arresti di  centinaia di militanti comunisti (con la lurida collaborazione dei  berlingueriani) con i quali si vorrebbe annientare la resistenza  proletaria.
                 Lo Stato delle multinazionali ha rivelato il suo vero  volto, senza la maschera grottesca della democrazia formale è quello  della controrivoluzione imperialista armata, del terrorismo dei  mercenari in divisa, del genocidio politico delle forze comuniste. 
                Ma  tutto questo non ci inganna. La ferocia, la violenza sanguinaria che  il regime scaglia contro il proletariato e le sue avanguardie, sono  soltanto le convulsioni di una belva ferita a morte, e quello che  sembra la sua forza dimostra invece la sua sostanziale debolezza. 
                In  questi 51 giorni la DC e il suo governo non sono riusciti a  mascherare, nemmeno con tutto l'armamentario della controguerriglia  psicologica, quello che la cattura, il processo e la condanna del  Presidente della DC Aldo Moro, è stato nella realtà: una vittoria  del Movimento Rivoluzionario, ed una cocente sconfitta delle forze  imperialiste.
                 Ma abbiamo detto che questa è stata solo una  battaglia, una fra le tante che il Movimento di Resistenza Proletario  Offensivo sta combattendo in tutto il paese, una fra le centinaia di  azioni di combattimento che le avanguardie comuniste stanno  conducendo contro i centri e gli uomini della controrivoluzione  imperialista, imprimendo allo sviluppo della Guerra di Classe per il  Comunismo un formidabile impulso. 
                Nessun battaglione di "teste  di cuoio", nessun super specialista tedesco, inglese o  americano, nessuna spia o delatore dell'apparato di Lama e  Berlinguer, sono riusciti minimamente ad arrestare la crescente  offensiva delle forze comuniste combattenti. 
                E' questa in realtà la  maggiore sconfitta delle forze imperialiste. Estendere l'attività di  combattimento, concentrare l'attacco armato contro i centri vitali  dello Stato imperialista, organizzare nel proletariato
                 il Partito  Comunista Combattente è la strada giusta per preparare la vittoria  finale del proletariato, per annientare definitivamente il mostro  imperialista e costruire una società comunista. 
                Questo oggi bisogna  fare per inceppare e vanificare i piani delle multinazionali  imperialiste, questo bisogna fare per non permettere la sconfitta del  Movimento proletario e per fermare gli assassini capeggiati da  Andreotti. 
                Per quanto riguarda la nostra proposta di uno scambio di  prigionieri politici perché; venisse sospesa la condanna e Aldo Moro  venisse rilasciato, dobbiamo soltanto registrare il chiaro rifiuto  della DC, del governo e dei complici che lo sostengono e la loro  dichiarata indisponibilità ad essere in questa vicenda qualche cosa  di diverso da quello che fino ad ora hanno dimostrato di essere:  degli ottusi, feroci assassini al servizio della borghesia  imperialista. 
                Dobbiamo soltanto aggiungere una risposta alla  "apparente" disponibilità del PSI. Va detto chiaro che il  gran parlare del suo segretario Craxi è solo apparenza perché; non  affronta il problema reale: lo scambio dei prigionieri. I suoi fumosi  riferimenti alle carceri speciali, alle condizioni disumane dei  prigionieri politici sequestrati nei campi di concentramento,  denunciano ciò che prima ha sempre spudoratamente negato; e cioè  che questi infami luoghi di annientamento esistono, e che sono stati  istituiti anche con il contributo e la collaborazione del suo  partito. 
                Anzi i "miglioramenti" che il segretario del PSI  come un illusionista cerca di far intravedere, provengono dal  cappello di quel manipolo di squallidi "esperti" che ha  riunito intorno a sé;, e che sono (e la cosa se per i proletari  detenuti non fosse tragica sarebbe a dir poco ridicola) gli stessi  che i carceri speciali li hanno pensati, progettati e realizzati. 
                Combattere per la distruzione delle carceri e per la liberazione dei  prigionieri comunisti, è la nostra parola d'ordine e ci affianchiamo  alla lotta che i compagni e il proletariato detenuto stanno  conducendo all'interno dei lager dove sono sequestrati, e lo faremo  non solo idealmente ma con tutta la nostra volontà militante e la  nostra capacità combattente. 
                Le cosiddette "proposte  umanitarie" di Craxi, qualunque esse siano dal momento che  escludono la liberazione dei tredici compagni sequestrati, si  qualificano come manovre per gettare fumo negli occhi, e che  rientrano nei giochi di potere, negli interessi di partito od  elettorali, che non ci riguardano. 
                L'unica cosa chiara è che sullo  scambio di prigionieri la posizione del PSI è la stessa, di ottuso  rifiuto, della DC e del suo governo, e questo ci basta. 
                A parole non  abbiamo più niente da dire alla DC, al suo governo e ai complici che  lo sostengono. L'unico linguaggio che i servi dell'imperialismo hanno  dimostrato di saper intendere è quello delle armi, ed è con questo  che il proletariato sta imparando a parlare. 
                Concludiamo quindi la  battaglia iniziata il 16 marzo, eseguendo la sentenza a cui Aldo Moro  è stato condannato. 
                "P.S. - Le risultanze dell'interrogatorio  di Aldo Moro e le informazioni in nostro possesso, ed un bilancio  complessivo politico militare della battaglia che qui si conclude,  verrà fornito al Movimento Rivoluzionario e alle O.C.C. attraverso  gli strumenti di propaganda clandestini". 
                 
                Comunicato n°9   5/05/1978
                 
                Per il Comunismo
                BRIGATE ROSSE